Castelli Stellati: “riaccendiamo” il cielo dei Castelli Romani

Scheda descrittiva

Ambito di intervento

ilI raggi luminosi (fotoni ed onde elettromagnetiche) emessi dalle fonti luminose artificiali quali i lampioni, le insegne, etc., diretti verso il cielo, danno luogo all’inquinamento luminoso; una qualsiasi civiltà extraterrestre che osservasse il nostro pianeta scoprirebbe che esso è abitato notando l’irradiazione luminosa.

Quali effetti ha l’inquinamento luminoso ?

L’effetto più immediato è l’azione di “appannamento” della visione notturna del cielo, come può essere facilmente riscontrato osservando il cielo dalle nostre città, sempre più povero di stelle. Con un tale cielo i nostri avi non avrebbero scoperto nulla; invece gli antichi popoli d’oriente del primo millennio avanti Cristo, (Caldei, Babilonesi, Greci), posero le basi dell’astronomia proprio grazie al cielo esente dall’inquinamento del “progresso”.

Relazione sull’I.L.

La mia traduzione

Ma l’inquinamento luminoso ha anche altri effetti, indiretti ma non meno importanti, quali la rottura dell’equilibrio naturale giorno/notte, con effetti sia sulla salute umana che sulla flora e fauna, specialmente nei parchi naturali e in particolare in quei parchi, quali quello dei Castelli Romani, che si trovano a stretto contatto con grossi centri urbani o aree ad alta antropizzazione.

Infine, c’è lo spreco energetico derivante da una mancata ottimizzazione dell’illuminazione artificiale, se non proprio ad una illuminazione eccessiva e spesso assolutamente inutile e dobbiamo ammettere che quella rivota al cielo non è soltanto inutile ma una spesa a fondo perduto, anche quando si vorrebbe ottenere maggiore sicurezza; tutte le statistiche in materia confermano che la sicurezza stradale e la sicurezza contro furti e vandalismi non risente in modo determinante da una maggiore illuminazione degli ambienti, interni ed esterni. Inoltre, visto che affidiamo sempre più spesso la sorveglianza agli occhi elettronici delle telecamere, è bene sapere che questi occhi sono estremamente più sensibili di quelli umani e quindi notevolmente meno energivori in termini di luce necessaria a catturare le immagini.

La conoscenza sull’Inquinamento Luminoso si sta diffondendo sempre più velocemente nel nostro paese. Nasce da una esigenza di “sopravvivenza” molto sentita dagli astrofili e astronomi, ma oggi ha delle ricadute importanti nella nostra società, soprattutto per il risparmio energetico, strada vitale per gestire al meglio le risorse del nostro pianeta, in una società sempre più orientata al consumismo senza regole precise.

Negli ultimi anni sono state numerose le iniziative legislative in materia di inquinamento luminoso sia a livello nazionale (dove però nessun disegno di legge è finora mai arrivato fino all’approvazione finale) che a livello regionale, dove invece esistono ormai più di venti Regioni che hanno adottato una propria legislazione.

Nell’ambito della Regione Lazio un grosso passo avanti è stato compiuto il 13 Aprile 2000 con l’approvazione della legge regionale n.23 e del Regolamento Attuativo, emanato il 18 Aprile 2005. Il 14 Agosto 2008 è stata inoltre pubblicata sul BURL la delibera 447 del 23 Giugno 2008, che aggiorna l’elenco degli osservatori della regione Lazio e delle zone particolari da proteggere contro l’inquinamento luminoso.

Analisi del contesto

L’Associazione Tuscolana di Astronomia è impegnata da sempre nella difesa del cielo notturno sui Castelli Romani, per evitare inutili sprechi e contribuire a far sì che la legge regionale Lazio sull’inquinamento luminoso (uno strumento veramente valido, se correttamente applicato) sia realmente rispetta ed applicata.

L’Associazione Tuscolana di Astronomia si è interessata al fenomeno dell’i.l., effettuando un rilevamento su tutta l’Area dei Castelli Romani, già nello scorso 1997, ed ha poi proseguito il suo impegno nel campo partecipando alla costituzione di un coordinamento regionale sull’inquinamento luminoso che ha portato all’approvazione della legge regionale 23/2000.

Successivamente l’ATA ha organizzato convegni, incontri con le amministrazioni, manifestazioni pubbliche di sensibilizzazione.

Tornando al nostro territorio, come emerge dal rilevamento effettuato, l’inquinamento luminoso su Roma non solo rende praticamente inefficace ogni tipo di osservazione dalla metropoli, ma disturba il cielo delle regioni limitrofe fino a circa 40 Km di distanza. Le zone a Nord dei Castelli, quelle direttamente affacciate su Roma, risentono pesantemente degli effetti negativi di questo inquinamento. Tuttavia le zone centrali, ed in particolar modo quelle a Sud-Est, coperte dalla illuminazione diretta dalla catena di Monte Cavo e di Tuscolo – Monte Salomone, risultano, se si considera la relativa vicinanza a Roma, piuttosto buone.

Il lavoro esposto quantifica in maniera abbastanza precisa la qualità del cielo, dando una idea più sensata a cosa si intenda per “buona qualità” e fornendo una “carta” della qualità del cielo su tutti i Castelli, anche se con gli strumenti a disposizione nell’ormai lontano 1997.

Da questa carta in particolare emerge come le zone più adatte all’osservazione astronomica siano incredibilmente corrispondenti ai confini del Parco Regionale dei Castelli Romani, istituito già nel 1984.

L’Area dei Castelli si pone quindi, quasi naturalmente, come una “oasi” per l’osservazione astronomica anche per tutti coloro, come i cittadini romani, ai quali è stata definitivamente tolta la possibilità di godere dei panorami celesti.

L’estensione geografica della nostra Associazione e la consistenza numerica dei nostri soci ci ha permesso di attivare un programma di monitoraggio e di controllo almeno dei fenomeni più eclatanti di inquinamento luminoso, che ha però estrema necessità di essere promosso e diffuso il più possibile a tutta la cittadinanza.

Proposta attività

Si propone di realizzare in primo luogo un convegno di aggiornamento tecnico/legislativo rivolto ai comuni (in particolare ai comandi di polizia municipale, primi responsabili dell’applicazione della l.r. 23/2000 sul territorio) e agli operatori del settore, con relativo corso tecnico, al fine di fornire le necessarie informazioni ed anche gli strumenti operativi per meglio esercitare la vigilanza sugli impianti di illuminazione esterna ai sensi l.r. 23/2000.

Verrà illustrata la normativa regionale, che da maggio del 2013 è completamente applicabile. Verrà aperto un canale di collaborazione per un servizio di consulenza gratuita fornito dall’Associazione ai Comuni.  Si intende così anche migliorare la coesione tra gli enti preposti alla vigilanza per l’applicazione delle norme e l’ATA che, come anche auspicato dalla L.R., in sinergia possono contrastare il fenomeno dell’Inquinamento Luminoso.

Si prevede una durata di complessive 6 ore, da svolgersi nell’arco di una giornata di attività (h 09-17), indicativamente nel mese di Maggio 2017 (ipotesi: giovedì 18 o giovedì 25 maggio) presso idonea location, ad esempio l’Auditorium del Museo Civico di Albano Laziale.

Il numero di partecipanti atteso è di circa 60, equamente suddivisi tra rappresentanti dei comandi di polizia municipale e uffici tecnici comunali e professionisti del settore.

Il programma di massima del convegno sarà il seguente:

  • 09:00 – 09:30: saluto degli organizzatori e delle autorità
    • Sandro Caracci (Presidente Parco Regionale Castelli Romani)
    • Maurizio Fontana (Direttore Parco Regionale Castelli Romani)
    • Luca Orrù (Presidente Associazione Tuscolana di Astronomia)
  • 09:30 – 10:00: intervento del Main Sponsor
  • 10:00 – 11:00: l’inquinamento luminoso: introduzione generale tecnico-metodologica
    • (a cura ARPA – Lazio)
  • 11:00 – 12:00: l’inquinamento luminoso ed il risparmio energetico: una opportunità per le economie locali
    • (a cura Sponsor tecnici)
  • 12:00 – 12:30: l’inquinamento luminoso sui castelli romani: lo stato dell’arte
    • Maurizio Scardella (Referente Ricerca e IL Associazione Tuscolana di Astronomia)

– pausa pranzo (buffet offerto ai partecipanti) –

  • 13:30 – 14:30: l’inquinamento luminoso: la normativa regionale e una panoramica a livello nazionale
    • Mario Di Sora (Direttore Osservatorio Astronomico di Campo Catino)
  • 14:30 – 15:30: l’inquinamento luminoso: criteri di progettazione e casi-studio
    • (a cura Ordini professionali & Sponsor tecnici)
  • 15:30 – 16:30: l’inquinamento luminoso: monitoraggio del territorio
    • (a cura ARPA – Lazio & ATA)
  • 16:30 – 17:00: conclusioni operative e attivazione organismo di coordinamento

I relatori saranno individuati in modo equilibrato tra enti pubblici (soprattutto l’ARPA Lazio, competente in materia di monitoraggio), rappresentanti degli Osservatori Astronomici (ATA e Campo Catino), rappresentanti dei settori tecnici-professionali (sponsor tecnici, ordini professionali).

In occasione del convegno verrà altresì annunciato l’avvio, a cura dell’ATA, di una campagna straordinaria di monitoraggio dello stato dell’i.l. su tutto il territorio dei castelli romani, con l’intento di aggiornare le metodologie dell’ormai lontano 1997 e pubblicarne i risultati comparativi, nonché la creazione di uno “sportello” di segnalazione delle situazioni di non-conformità e contestuale creazione di un meccanismo di coordinamento tra gli enti preposti alla vigilanza (comandi dei vigili urbani, polizia provinciale, guardiaparco, associazioni), attraverso la firma di un protocollo di intesa.

Infine, si può prevedere l’organizzazione di un evento pubblico – anche funzionale alla presentazione dei risultati della campagna straordinaria di monitoraggio – in occasione della “giornata nazionale dell’inquinamento luminoso” prevista per il 21 Ottobre 2017.

Tale manifestazione, da svolgersi con un “evento principale” presso una piazza di un Comune dei Castelli Romani da individuare, potrà prevedere lo spegnimento simbolico per qualche ora delle luci nelle piazze principali di tutti i comuni dei castelli romani.

Nella location dell’evento principale potrà essere effettuata la contestuale osservazione del cielo, installazione del planetario itinerante e sensibilizzazione sui temi dell’i.l., attraverso impianti di illuminazione dimostrativi, in collaborazione con le principali aziende di produzione ed installazione di impianti di illuminazione.

Programma attività

Sulla base dei tre punti evidenziati al precedente paragrafo, si può ipotizzare il seguente crono-programma di progetto:

Attività Periodo
1.    Organizzazione e lancio/conferenza stampa Feb-Mar 2017
2.    Promozione e realizzazione Convegno tecnico Mag-Giu 2017
3.    Realizzazione Campagna straordinaria monitoraggio e sportello IL Giu-Set 2017
4.    Serata-evento “Giornata Nazionale IL” Ott 2017

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